@phdthesis{61713, type = "Thesis", year = "2011", title = "Holocene surface ocean conditions of the Norwegian Sea as recorded by Globigerina bulloides (Mg/Ca ratios and ä18O), Temperature superficiali del Mare di Norvegia nell'Olocene desunte dall'analisi del Mg/Ca e degli isotopi stabili dell'ossigeno in Globigerina bulloides", journal = "", editor = "", volume = "", number = "", pages = "", author = "Dei Tos Luana", url = "https://archimer.ifremer.fr/doc/00505/61713/", organization = "", address = "ITALY", school = "Universita Degli Studi Di Padova", abstract = "
Durante il tirocinio svolto presso il Bjerknes Centre dellâUniversità di Bergen (Norvegia) mi sono occupata di ricostruzioni di paleotemperature nel Mar di Norvegia durante lâOlocene. Nello specifico sono stati analizzati esemplari di Globigerina bulloides (dâOrbigny, 1826) presenti nella carota di fondo MD95-2011 estratta dal fondale del Vøring Plateau (66.97 °N, 7.64 °E) a largo della Norvegia. G. bulloides è un foraminifero planctonico e il carbonato di calcio (calcite) del suo guscio viene generalmente secreto in equilibrio con lâambiente circostante. La composizione del suo guscio riflette quindi le condizioni dellâacqua in cui la calcite è precipitata (es. temperatura e salinità ). Tre proxy sono stati utilizzati per ricostruire le paleotemperature nellâintervallo studiato: composizione isotopica dellâossigeno (δ18O/16O), composizione isotopica del carbonio (δ13C/12C) e rapporto tra Mg e Ca (Mg/Ca). Le paleotemperature ricostruite grazie a questi proxy mostrano un aumento di temperatura dalla base dellâOlocene (11.7 ka) fino a 0.5 ka. Questâaumento di temperatura è stato già osservato in molti studi nel Nord Atlantico che ne confermano quindi lâattendibilità , ed è spiegato dallâaumento dellâinsolazione invernale nello stesso periodo. Il primo Olocene (11.7-8 ka) è caratterizzato da un periodo freddo, centrato a 9.1 ka. Questo evento è presente anche in altri record nel Nord Atlantico (Came et al., 2007) e testimonia che il famoso â8.2 ka eventâ non è lâunico abbassamento di temperatura di tale portata nel primo Olocene. Nella carota studiata G. bulloides registra nellâOlocene medio (8-3.6 ka) temperature relativamente stabili mentre i proxy basati su organismi fitoplanctonici (diatomee e alchenoni) evidenziano una fase calda nota come Holocene Thermal Maximum (HTM). Questâanomalia è spiegata dallâaumento di insolazione estiva durante lâOlocene inferiore-medio: il fitoplancton che abita la zona eufotica registra maggiormente i cambiamenti di insolazione rispetto allo zooplancton che abita la parte sottostante della colonna dâacqua. Il tardo Olocene al Vøring Plateau (3.6-0 ka) è caratterizzato da un aumento di temperature (δ18O record), come confermato da altri proxy misurati nella carota studiata e in altre carote del Nord Atlantico. Questâaumento di temperature è spiegato da un intensificarsi dellâinflusso delle acque Atlantiche e/o da un indebolimento delle acque Artiche. Nel complesso lâandamento dei proxy studiati nella carota MD95-2011 dimostra che G. bulloides registra in modo affidabile lâevoluzione climatica dellâOlocene. Il lavoro svolto ha evidenziato tuttavia nei gusci di G. bulloides concentrazioni di Mg anomale che si traducono in temperature mediamente più alte rispetto a quelle ottenute da altri proxy (es. Mg/Ca su Neogloboquadrina pachyderma dx; Nyland et al., 2006). Quanto emerso rende quindi necessarie ulteriori indagini sulle modalità di calcificazione in G. bulloides.
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